Blow Up, Antonioni e la Swinging London
Autori: Vittoria Mainoldi e Maurizio Guidoni
Editore: Auditorium Edizioni
Michelangelo Antonioni arriva a Londra nel 1965 su richiesta del produttore cinematografico Carlo Ponti il quale, dopo aver visto alcune riviste che parlavano della capitale Britannica come nuovo centro culturale mondiale, voleva farne un film. Sotto la spinta della rivoluzione socio-culturale prodotta dai Beatles, tutta la nazione stava vivendo un momento di grande sviluppo culminato tra il '65 e il '66. In particolare la cosiddetta Swinging London avrebbe fatto confluire in città giovani artisti, intellettuali e creativi da tutto il mondo.
Non solo Beatles, Rolling Stones e Jimi Hendrix ma anche Biba, Mary Quant, il cinema, la letteratura, i colori della pop arte e le geometrie optical con le modelle che per la prima volta nella storia diventano vere e proprie celebrità.
Il genio di Antonioni nel momento in racconta la Swinging London ne celebra anche la sua fine e non solo perché il cinema ha dei tempi di realizzazione lunghi. Gli echi della nascente scena psichedelica di San Francisco stavano infatti spostando l'attenzione di nuovo oltre oceano.
Blow Up rimane un documento straordinario sulla voracità del nascente sistema capitalista che divora tutto in poco tempo. Tutto sarebbe diventato obsoleto sempre più velocemente ma grazie all'occhio e al genio di Antonioni, Blow up ci restituisce, come mai più sarebbe accaduto, il momento in cui questo accade.