Nelle sue mani, il potere documentario della macchina fotografica si fonde con il potere ingegnoso della sua immaginazione per guardare nell'anima e penetrare sotto la pelle dello spettatore. Creato tra il 2015 e il 2020, il suo nuovo progetto si chiama Roger the Rat. In scatti in bianco e nero opprimente taglienti, segue la vita di una creatura il cui corpo sembra umano, ma che ha la testa di un topo. Immagine dopo immagine, assistiamo a scene che, decostruite e strappate ai gesti quotidiani, rivelano gli aspetti soppressi dell'esistenza umana. Questo libro presenta l'omonimo ciclo di lavori in uno spettacolo  che obbliga il lettore a riflettere a lungo dopo l'ultima pagina.